Vannino Chiti

Riproposto su “Politica e società.it”

2 settembre 2016

La rivista on line dell’associazione Politica e società.it fondata da Vannino Chiti – ispirata al mensile del Pci toscano nato nel 1975 anche con il contributo di mio padre – rivista di cui sono stato il primo direttore responsabile per poi lasciare il testimone allo stimato Paolo Ranfagni, ha ripubblicato la mia recensione del libro “Vicini e lontani” e la risposta che ad essa ha dato il senatore del Pd a cui sono da tempo legato. Questo è il link al quale collegarsi e di seguito il pdf della pagina in questione:

Vicini e Lontani. Un articolo dal Blog di Daniele Pugliese

La risposta di Chiti

31 agosto 2016

Vannino Chiti

Ha risposto con gran sollecitudine e intelligenza Vannino alla recensione I vicini e lontani di Chiti che ho fatto del suo libro pubblicato da Donzelli su “l’incontro tra laici e cattolici nella parabola del riformismo italiano”. La lettera la si può leggere a commento del mio post, ma la riporto integralmente qui perché mi pare aggiunga nuovi spunti di riflessione proprio sui temi toccati, l’incontro tra vicini e lontani, e meriti pertanto una maggior evidenza a supporto delle riflessioni comuni e delle rare qualità della persona in questione, a cui non a caso mi legano stima e affetto.

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I vicini e lontani di Chiti

29 agosto 2016

Vannino Chiti

Ho tenuto sul comodino a lungo, per troppo tempo mi viene da dire, tra i non pochi libri che, per piacere o monito interiore, mi riprometto di leggere, Vicini e lontani (Donzelli, pp. 188, € 19), l’ultima fatica di Vannino Chiti, (www.vanninochiti.com), senatore della Repubblica italiana, a cui mi lega un antico rapporto fatto di “stima” e “affetto”, come lui stesso ha avuto occasione di dire nel corso della presentazione del mio Sempre più verso Occidente in una bella libreria di Pistoia, lo Spazio di via dell’Ospizio.

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L’uomo, tra la terra e il cielo

15 luglio 2014

Vannino Chiti

Il senatore del Pd Vannino Chiti – a quel che si legge sui giornali da non pochi del suo stesso partito ribattezzato nel miglior dei casi “guastafeste”, perché da un po’ di tempo sta ripetendo che intorno al tavolo della Costituente sedette gente di un certo calibro e scrupolosa di far qualcosa che avesse un po’ di logica e potesse star in piedi per più di un decennio – ha scritto un libro (di cui gentilmente mi ha fatto dono) che, mi spiace dirlo, temo non verrà letto da molti.

Sia chiaro, non è un best seller, non ci sono dentro tutti quegli espedienti che in saggistica, compresa quella politica, non meno della narrativa, contribuiscono a rendere “glamour”, “smart” o “smoothie” quel barattolo di pelati racchiuso da una copertina “friendly” e anche un po’ “sexy” che faccia il tutto “trendy” e carico di “mood”. Ed appunto per questo già si candida a star fuori dai “top ten” dei quali ho recentemente letto – lo scorrer delle pagine sugli e-book può essere implacabile come il tabellone alla Nyse di NY – che vengono comprati e a mala pena si arriva a pagina 15, poi non si va avanti ma si dice, in salotto, di esserne in possesso.

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Alice nell’agorà

10 settembre 2012

Alice nel Paese delle Meraviglie

«Volevo soltanto chiederle che strada devo prendere!», dice indispettita allo Stregatto, dopo essersi perduta nel bosco, l’impertinente Alice messa a girovagare nel Paese delle Meraviglie dal reverendo Charles Lutwidge Dodgson, più noto con lo pseudonimo di Lewis Carroll. E lo Stregatto le risponde «Be’, tutto dipende da dove vuoi andare!». Non contenta quella ribatte: «Oh veramente importa poco purché io riesca…». E quello: «Be’, allora importa poco che strada prendi!»

È avvalendosi di questo surreale, ma educativo dialogo, che Enno Ghiandelli conclude il suo articolo intitolato Mediazione: per il futuro della democrazia pubblicato oggi sul sito http://www.politicaesocieta.it, la rivista telematica dell’omonima associazione promossa da Vannino Chiti della quale sono stato direttore responsabile fino a non molto tempo fa nella speranza che la cultura della sinistra si arricchisse di idee meno fumose di quelle che ci sono in giro. Articolo che prende spunto dalle mie considerazioni pubblicate nello stesso sito il 3 settembre scorso e che ho riproposto in questo blog lo stesso giorno con il titolo L’omicidio della mediazione e che facevano seguito all’interessante analisi di Michele Ciliberto uscita su l’Unità del 21 agosto.

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L’omicidio della mediazione

3 settembre 2012

Politica e società.it è il sito dell’omonima associazione, fondata da Vannino Chiti, di cui sono stato direttore responsabile fino a qualche mese fa, lasciando poi l’incarico che è stato assunto da Paolo Ranfagni. Sito per il quale ho scritto questo articolo intitolato Contro la mediazione rimossa: idee, identità, dialogo. Riflessioni su un articolo di Michele Ciliberto:

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La “guerra” di Filippo

26 luglio 2012

Filippo Torrigiani con Vannino Chiti

Fino a pochissimo tempo fa Filippo Torrigiani era l’assessore alla sicurezza del Comune di Empoli ed è stato il coraggioso amministratore che ha condotto la sua battaglia, insieme all’Arci, contro il dilagare delle slot machine nei locali pubblici e privati, a volte trasformati, anche un po’ ingenuamente, in bische, dove, pensando di divertirsi o avere un po’ di fortuna, c’è gente che si gioca tutto il poco che ha: lo stipendio, la pensione, il gruzzolo accantonato, i prestiti di parenti e amici. Poi ha esteso questo impegno, nel frattempo trasformato in atti amministrativi del suo Comune per calmierare quell’attività in bilico sulla soglia del lecito, facendolo dilagare in molte altre città d’Italia che hanno seguito le orme di Empoli.

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La registrazione alle Oblate

27 aprile 2011

Foto Andrea Ruggeri

Cercando nel sito di Leggere per non dimenticare una foto di Alessandro Pagnini da inserire nel post Medici in cura, ho trovato la registrazione audio della presentazione del mio libro alle Oblate nella rassegna organizzata da Anna Benedetti l’11 febbraio scorso che ripropongo qui per chi fosse interessato.

Pubblicità, ahimè

20 gennaio 2011

La casa editrice è piccola, non ha uno stuolo di gente che ci lavora dentro. E così nei giorni scorsi, mi son prestato a fare il promotore di me stesso e della presentazione del mio libro da parte di Vannino Chiti, in programma alla Biblioteca delle Oblate di Firenze l’11 febbraio alle 17.30 nell’ambito di Leggere per non dimenticare.

Così, ad uno ad uno, ho selezionato tutti i contatti che ho su Facebook o nella rubrica di posta elettronica, inviando loro un invito a partecipare. Seguendo l’ordine alfabetico, finisce che mandi un messaggio all’Alessandro A. che viene prima dell’Alessandro B. o alla Simonetta C. che viene prima della Simonetta D. e tutti loro si vedono come destinatari dello stesso messaggio, tanto che qualcuno mi ha chiesto se c’era un motivo particolare per cui mi rivolgevo, che so io, a tutti quei Simone o a tutte quelle Elisabette.

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Un grazie particolare

9 gennaio 2011

In questo collage compaiono i volti delle persone che hanno presentato il mio libro nel corso del 2010 o hanno contribuito a che venisse presentato o, infine, hanno presentato il loro insieme a me. Li ringrazio infinitamente. Sono da sinistra a destra e dall’alto verso il basso: Alessandro Cosimi, Pasquale Mennonna, Titti, Maschietto, Carla Edigati, Aldo Rosati, Tito Barbini, Italo Dall’Orto, Tiziano Mealli, Paolo Vannini, Simon Dynys, Maurizio Marinelli, Stefano Tesi, Cristiana Schillaci, Massimo Biagi, Roberto Barzanti, Gianni Conti, Alessandra Pastore, Dario Longo, Vannino Chiti. Ci sono altri che hanno lavorato più nell’ombra e ringrazio anche loro.

L’11 febbraio alle 17.30 la prossima presentazione di Sempre più verso Occidente e altri racconti alla Biblioteca delle Oblate di Firenze nell’ambito di Leggere per nondimenticare.

L’ultimo incontro col libro

7 gennaio 2011

Anna Benedetti

Direi che l’11 febbraio si conclude un ciclo. Quel giorno l’amico e vice presidente del Senato Vannino Chiti presenta alla Biblioteca delle Oblate, nell’ambito di Leggere per non dimenticare, la prestigiosa rassegna organizzata da Anna Benedetti, la mia raccolta di racconti Sempre più verso Occidente pubblicata da Baskerville.

È passato più di un anno da quando Maurizio Marinelli, direttore editoriale della casa editrice bolognese, mi ha consegnato la prima copia di quello che per molto tempo era stato solo un sogno. Quel giorno, le parole che avevo scritto nel corso del tempo, avevano finalmente trovato il guscio nel quale stare, la loro forma compiuta, fatta di carta, inchiostro, colla, fili.

Ho avuto occasione di presentarlo a Firenze, alla libreria Libri Liberi, con Pasquale Mennonna, Italo Dall’Orto che ne ha mirabilmente letto alcuni brani in pubblico e Tiziano Mealli e i suoi allievi del conservatorio. Fu una festa con gente che sembrava davvero contenta di essere lì. Poi a Pistoia, con Vannino appunto, Dario Longo e Massimo Biagi allo Spazio di via dell’Ospizio. Al circolo letterario di Gianni Conti con Paolo Vannini e Carla Edigati a Sesto Fiorentino, poi alla festa del Pd di Montale con Alessandra Pastore, alla comunità ebraica di Livorno con Alessandro Cosimi e Paola Jarack Bedarida, al Comune di Arezzo con Tito Barbini e Claudio Repek, ai bagni Milena di Viareggio con Aldo Rosati e Titti Maschieto, a Siena con Roberto Barzanti anche se lì poi la presentazione non c’è stata, e al Festival del cinema delle donne all’Odeon con Simon Dynys, a Fucecchio alla Fondazione Montanelli con Stefano Tesi.

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A Siena con Barzanti

1 novembre 2010

Roberto Barzanti

Ora tocca a Roberto Barzanti. Dopo Pasquale Mennonna, Vannino Chiti, Gianni Conti, Tito Barbini, Paola Jarack Bedarida, Alessandro Cosimi, Stefano Tesi, è quel caleidoscopico ed estroverso personaggio di nome Roberto Barzanti che si è preso la briga di presentare il mio libro a Siena.

Lo farà giovedì 11 novembre alle 17.30 alla libreria Gulliver Mondadori di Siena (Via dei Montanini, 112, tel. 0577 281658) e per questo devo ringraziare Ilaria Buselli e, per suo tramite, la sua amica Benedetta Scognamillo.

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Economia etica

30 settembre 2010

ECONOMIA. VENERDI A FIRENZE CONVEGNO CON CHITI E MONS. BETORI
BANCHE, ETICA, CREDITO, BENE COMUNE I TEMI DEL DIBATTITO

Monisgnor Betori

(DIRE) Roma, 28 set. – Venerdì 1 ottobre a Firenze avrà luogo il Convegno ‘Diamo un’etica all’economia’, promosso dall’associazione Politica e Società, dalle Acli, dall’associazione Testimonianze, dalla Fondazione La Pira, dal Centro internazionale studenti La Pira, dalla Fondazione Eunomia e dall’Unione Cristiana Imprenditori Dirigenti. L’incontro si svolgerà presso Spazio Reale in Via San Donnino, 4/6 a partire dalle ore 17.30.
Obiettivo del Convegno, sviluppare un confronto su come oggi concretamente il credito, il fare banca, può contribuire alla costruzione del bene comune, facendo tesoro del messaggio dell’ultima Enciclica di Benedetto XVI, ‘Caritas in Veritate’.

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Vecchi rimbambiti

19 settembre 2010

Alfredo Reichlin all'uscita della festa per i 90 anni di Bruno Schacherl

Quanto poco sensata sia l’uscita del bravo sindaco di Firenze Matteo Renzi nella sua veste di sgomitante pretendente al trono di far piazza pulita delle cariatidi dovrebbe risultare evidente dalla lettura di un articolo comparso su quel giornale che sta comportandosi da proprietario delle ferriere un’altra volta. L’articolo si intitola Il Pd è fuori partita e a dir questa frase, insieme ad altre ben più amare, è un “vecchio” di 85 anni. Andato anche lui? Bollito? Cotto? Passato?

In realtà Alfredo Reichlin – uomo schivo e severo, antico ticchettio di sinapsi e neuroni, talmente serio da aver del pudore a dir quel che sta dicendo per timore di far altro baccano in una sala di ristorante dove tutti anziché abbassare la voce per capirsi col vicino di tavolo la alzano per sovrastare quella di coloro che siedono accanto – è tutt’altro che decotto: l’ho udito porre omaggio a Bruno Schacherl nel maggio scorso e perdinci se dava la carica, senza concessione alcuna ai peana della nostalgia.

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I puri e gli epurati

1 settembre 2010

Pietro Nenni

Il web lo uso anche io, è un grande canale di comunicazione, ma non sostituisce le regole della democrazia. (…) Non posso pensare di sostituirmi io alle decisioni prese da tanti solo perché mi scambio messaggi sul mio sito: questo è il contrario di un partito, che vive con rigorose regole demoratiche. Altrimenti diventiamo una specie di pullman, in cui si scende o si sale a piacimento, e questo non fa vincere. E se fa vincere non fa governare. Attenzione, perché come diceva Nenni i “puri trovano sempre uno più puro che li epura”: anche un comunicatore trova sempre un comunicatore più comunicatore che lo scomunica.

Vannino Chiti, intervista a David Allegranti, Corriere fiorentino, 1-9-2010, p. 5

Un uomo alla mano

21 agosto 2010

Monsignor Ablondi con Remo Fattorini e me. Livorno ottobre 2009

È morto a Livorno monsignor Ablondi. Frequento poco le cose di chiesa, ma da cronista ricordo un uomo dalla parte della gente. Leggo che intorno a lui si stringe un dolore che travalica le pecore del suo gregge. Evidentemente se l’era conquistata questa stima. Lo abbiamo incontrato con Remo Fattorini l’ottobre scorso in un ristorante di Livorno e ci chiese di posare accanto a lui per un ricordo fotografico che avrebbe avuto la premura di inviare a Vannino Chiti. Questo uno dei due scatti per ricordarlo.

Ad Arezzo con Tito Barbini

13 luglio 2010

Tito Barbini

Domani, mercoledì 14 luglio, alle ore 18.15, nel cortile del palazzo comunale di Arezzo, Tito Barbini presenta la mia raccolta di racconti Sempre più verso Occidente. Conosco Tito da quando era il sindaco di Cortona e, poi, il presidente della Provincia di Arezzo. Ci mandava a l’Unità interventi pensati e non logorroici come spesso facevano i politici. Oggi lo fanno più raramente perché spesso scrivono altri per loro, e questi, del mestiere, sanno che non si superano le due cartelle.

Una volta, a Bologna, quando dirigevo l’Unità, un politico che poi ha fatto un bel disastro, mi costrinse, facendomi addirittura telefonare dal mio direttore che calò le brache dinanzi allo scempio professionale, ad ingombrare quattro delle nove colonne della pagina con un editoriale che in  30 righe avrebbe esaurito l’argomento.

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Stare insieme, federarsi

26 giugno 2010

Thomas Hobbes

Ho seguito il convegno su “partito e federalismo” organizzato questa mattina a Livorno dall’associazione Politica e società, messa in piedi da Vannino Chiti e altri sinceri appassionati delle sorti di questo paese e della forza politica che potrebbe tentar di dargli una chance, ammesso che non sia troppo tardi. Il vicepresidente del Senato e gli altri promotori dell’associazione mi hanno affidato l’incarico di mettere in piedi il sito www.politicaesocieta.it che tenterà di essere uno spazio di riflessione dove raccogliere le idee “per la” e “della” sinistra.

Ho ascoltato alcuni degli interventi e vorrei dire qualcosa di mio sul tema. Se scelgo di farlo nel mio blog e non nel sito dell’associazione è perché, essendo da molti anni fuori dalla politica e non volendovi rientrare proprio ora se non con un contributo professionale a una causa che mi par meriti d’essere sostenuta, non so dove finiscano le mie opinioni personali e dove esse possano cominciare a diventare, una volta pubblicate su un sito riferibile a un’associazione dal direttore responsabile, una linea, una strategia, un’indicazione di lavoro. Invece, lo ripeto, sono riflessioni personali e vorrei restassero tali finché non siano condivise espressamente.

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Un’antica testata

24 giugno 2010

La testata di Politica e società.it

Da oggi è on line una nuova testata telematica di cui ho accettato di essere direttore responsabile e del cui recupero sono stato, invero, l’artefice. L’ho fatto per partecipare d’una passione che condivido con un politico nel quale nutro ancora fiducia, stima e rispetto: Vannino Chiti. Di lui ho parlato altrove nel mio blog (Vedi alla voce politica, Le cose messe in fila, Giovedì a Pistoia, Forma e sostanza, Nello Spazio di via dell’Ospizio, Lo sguardo di Rita e Vannino Chiti: «Un libro che non lascia indifferenti»).

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Vannino Chiti: «Un libro che non lascia indifferenti»

30 maggio 2010

Questa è la registrazione del servizio, andato in onda su Tvl a Pistoia, il giorno dopo che Vanino Chiti, Dario Longo e un bravissimo lettore, Massimo Biagi, hanno presentato il mio libro allo Spazio di via dell’Ospizio.

Pistoia revisited

4 maggio 2010

Sul sito di Vannino Chitihttp://www.vanninochiti.com/?p=8809

Sul sito di Dario Longo > http://www.dariolongo.it/Dario_Longo/Novita.html

Sul sito della Baskerville > http://www.baskerville.it/libri/collanablu/pugliese_occidente_pistoia.html

Lo sguardo di Rita

4 maggio 2010

Alla presentazione di Sempre più verso Occidente allo Spazio di via dell’Ospizio di Pistoia il 22 aprile 2010, l’inesorabile telecamera di Rita Betti.

Nello spazio di via dell’Ospizio (Space oddity o Odissey)

29 aprile 2010

Questi sono i video della presentazione di Sempre più verso Occidente nella libreria Lo spazio di via dell’Ospizio a Pistoia il 22 aprile 2010. La presentazione del libro è stata fatta dal vicepresidente del Senato Vannino Chiti. Introduce la serata Maurizio Marinelli, direttore editoriale della Baskerville di Bologna. A Massimo Biagi il compito di leggere alcuni brani del libro. L’installazione alle spalle dei relatori e sopra le loro teste è di Dario Longo che poi ha disseminato il pubblico di pagine di dizionario strappate.

Dall’amore a Occidente

27 aprile 2010
Una pagina di vocabolario di Dario Longo

Una pagina di vocabolario di Dario Longo

«Io voglio la parola amore», ho imperiosamente detto, dinanzi al vicepresidente del Senato, a Dario Longo quando, alla presentazione di Sempre più verso Occidente a Pistoia, ha illustrato la sua installazione ispirata ad Amore in buca, sei metri da sarto, lettere dell’alfabeto perfettamente intagliate in legno che lui definirebbe povero o da riciclo ed io invece ciarpame o cianfrusaglia, e che penzolavano come impiccati a una forca nello Spazio di via dell’Ospizio; e poi una cassetta della posta, rossa come una cabina telefonica britannica, entro la quale giacevano i testi, le fusioni, insomma cinque lettere impresse nel piombo, scavate o estrapolate, che messe insieme componevano la parola amore; cassetta della posta dal cui sportello penzolava come impiccato alla forca – pronto a infastidire, come mosca nell’orecchio, il vicepresidente del Senato durante le sue intelligenti considerazioni sul libercolo e su una reciproca stima pluridecennale – un timbro inciso in francese, premendo il quale compariva la scritta in francese “destinataire partì”, perdù, senza più destino. Scritta impressa anche all’interno della buca, la quale come si evince dal titolo del racconto, non è solo una cassetta, ma anche un tonfo, una caduta, un “occidente”. Quando sono andato dall’artista a reclamar la mia parola di affamato di parole e d’amore, lui era già stato rapito dai suoi assalitori e l’unica parola strappata al vocabolario che ha potuto concedermi è stata “occidente”. La esporrò in bella mostra.

La versione di Paolo

27 aprile 2010

Paolo Vannini, docente di filosofia e membro del salotto letterario di Gianni Conti a Sesto Fiorentino

Sono stato molto in imbarazzo quando i giornalisti che mi hanno intervistano su Sempre più verso Occidente e altri racconti, hanno chiesto cosa leghi queste dieci storie fra loro, quale sia il “filo rosso” che le tiene insieme. Ho, per lo più, risposto con quello che l’editore ha scritto nel risguardo della seconda di copertina: «Certamente temi che si rincorrono nei dieci racconti di questo libro – la morte, l’amicizia, l’amore illecito – ma più che altro, probabilmente, il tentativo di guardar negli occhi l’assurdo, il refuso stratosferico: il vizio di forma, la cellula tumorale, le sliding doors storiche».

Per me è difficile trovar un minimo comun denominatore che pur dev’esserci, perché – come scriveva Primo Levi in Psicofante (Vizio di forma, in Opere I, Torino, Einaudi, 1997, pp. 687-8) – «– È impossibile che un apparecchio ti dica chi sei, perché tu non sei nulla. Tu, e tutti, mutiamo di anno in anno, di ora in ora. Poi: chi sei tu? quella che credi di essere? o quella che vorresti essere? o quella che gli altri ti credono? E quali altri? ognuno ti vede diversa, ognuno dà di te una versione sua personale».

Sentendo presentare, finora, il mio libro da Pasquale Mennonna, Vannino Chiti e Gianni Conti, e sentendo coloro che alla discussione hanno aderito o vi han partecipato, mi è ancor più difficile trarre un bilancio, tirare una riga, far una somma. Ognuno dà di te una versione sua personale. Che poi, ognuna, mi calzi alla perfezione è altra storia.

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Ciao Gabriele

22 aprile 2010

Alla festa nazionale de l'Unità, Tirrenia, Pisa, 1981. Da destra: Myosotis, cioè ricordati di me, perché non mi ricordo il suo nome; Gabriele Capelli; Vanja Ferretti, all'epoca inviata de l'Unità, poi caporedattore prima di me, di Rocco Di Blasi e di Giuliano Musi de l'Unità di Bologna; Marco Ferrari; direi un giovanissimo Luciano De Majo; Paolo Maggi ed io.

Non sono mai stato attento alle ricorrenze. Oggi poi che le mie agende son quasi tutte andate in tilt nell’indecisione fra carta e chip… Così di mio non mi sarei ricordato che oggi è il sesto anniversario della morte di Gabriele Capelli. I neanche più  tanto giovani colleghi rimasti all’Unità di Firenze, che pur son parecchio distratti su molte cose, come spiegavo qualche giorno fa a Wladimiro Frulletti, se lo sono invece ricordato e li ringrazio o mi complimento con loro.

(continua…)

La Nazione – 20 aprile 2010

21 aprile 2010

Vannino Chiti alla libreria dello «Spazio»

Il Vicepresidente del Senato Vannino Chiti giovedì 22 aprile, alle ore 18, alla libreria «Lo Spazio» di via dell’Ospizio in via dell’Ospizio presenterà la raccolta di racconti di Daniele Pugliese «Sempre più verso Occidente» edito dalla casa editrice Baskerville di Bologna nella «collana blu» che annovera in catalogo autori quali Pier Vittorio Tondelli, Fernando Pessoa, Georges Perec, Orson Welles. Un libro che, come ha scritto Maria Serena Palieri sull’Unità, è «la bella prova narrativa di un lettore forte. Perché ogni storia ha un sottofondo che rimanda ad altro: c’è il Cocteau della Voce umana nell’Ingrato, c’è il Buzzati di Sette piani nella Pasticca verde. (continua…)

Il Tirreno – 20 aprile 2010

21 aprile 2010

Chiti presenta l’ultimo libro di Daniele Pugliese

PISTOIA. Sarà il vicepresidente del Senato Vannino Chiti a presentare giovedì 22 aprile alle ore 18 alla libreria “Lo Spazio di via dell’Ospizio” di Pistoia la raccolta di racconti di Daniele Pugliese “Sempre più verso Occidente” edito dalla casa editrice Baskerville di Bologna nella “Collana blu” che annovera in catalogo autori quali Pier Vittorio Tondelli, Fernando Pessoa, Georges Perec, Orson Welles. Un libro che, come ha scritto Maria Serena Palieri su l’Unità, è “la bella prova narrativa di un lettore forte. Perché ogni storia ha un sottofondo che rimanda ad altro: c’è il Cocteau della Voce umana nell’Ingrato, c’è il Buzzati di Sette piani nella Pasticca verde È leggendo il Tolstoj della Sonata a Kreutzer che il protagonista di… nemmeno fermare su questo pensiero determinato a suicidarsi, torna sul proposito. Ecco dei racconti che parlano dei temi comuni del vivere, amore e adulterio, morte e malattia, (continua…)

Forma e sostanza

21 aprile 2010

Maurizio Marinelli - direttore editoriale della Baskerville di Bologna

Maurizio Marinelli - direttore editoriale della Baskerville di Bologna

Maurizio Marinelli, l’editore della Baskerville di Bologna che s’è preso la briga di pubblicare Sempre più verso Occidente e altri racconti a costo di aver a che fare con l’autore più “scassacazzi” che gli sia capitato in vita sua, ce l’ha fatta. In uno dei testi che alimentano la sezione di questo blog intitolata “Dicono di me”, scriveva che la foto di me che compariva in queste pagine era quasi pornografica, rivelando un sorriso che non m’appartiene o, meglio, che esiste ed è esistito solo in un contesto meditativo da un grande maestro che si chiama Thich Nath Hahn. La foto in questione è questa:

A Plum Village nel luglio del 2009

Ora, Daniela Mugelli che s’è presa l’ingrato compito di curar per me le parti più tecnologiche e rognose di questo dialogo in pubblico con chi vuol relazionarsi con me o non ha di meglio da fare, lo ha accontentato, sostituendo l’immagine con un ritratto scattato dall’amico Gianni Pasquini in occasione della presentazione di Sempre più verso Occidente e altri racconti l’8 aprile scorso alla libreria Libri Liberi di via San Gallo a Firenze. Han fatto tutto loro a mia insaputa, segno evidente che nel mio computer si può entrare con una facilità che quasi mi sconcerta. Il risultato è questo:

Alla presentazione di “Sempre più verso Occidente” l’8 aprile 2010 a Libri Liberi a Firenze

Io li lascio fare ed accolgo di buon grado il mutamento e la generosità. (continua…)

Giovedì a Pistoia

18 aprile 2010

Vannino Chiti

ali comunicazione di Daniela Mugelli, a cui Baskerville di Maurizio Marinelli, per mio tramite, ha affidato le pubbliche relazioni e l’ufficio stampa riguardo Sempre più verso Occidente e altri racconti, ha diffuso questo comunicato stampa:

Vannino Chiti presenta il libro di Daniele Pugliese

Giovedì 22 aprile alle 18 allo Spazio di via dell’Ospizio si parla di “Sempre più verso Occidente”

Sarà il vicepresidente del Senato Vannino Chiti a presentare giovedì 22 aprile alle ore 18 alla libreria Lo Spazio di via dell’Ospizio di Pistoia la raccolta di racconti di Daniele Pugliese Sempre più verso Occidente edito dalla casa editrice Baskerville di Bologna nella «collana blu» che annovera in catalogo autori quali Pier Vittorio Tondelli, Fernando Pessoa, Georges Perec, Orson Welles.

(continua…)

Le cose messe in fila

10 aprile 2010
Dario Longo - Appunti di viaggio

Dario Longo - Appunti di viaggio

È un maniaco. Raccatta cose ovunque gli capiti. Altre va a cercarle. Le ordina. Le scova. Se le fa mandare. Anch’io gli ho offerto qualcosa. Tubi. Sì, tubi, così, tanto per non capire un tubo. Già, che ci capisco io d’arte? Quando però ho visto le istallazioni di Dario Longo in una biblioteca di Pistoia che un vescovo imperialista e sfruttatore si fece costruire per ospitare i suoi bottini di viaggio, con Gianluca sono rimasto a bocca aperta.

Tutta quella robaccia, quel ciarpame, quelle cose, quegli oggetti, messi in un ordine che… toh! un’opera d’arte. Storie di immigrati, di navi abbandonate al largo, di boat people alla deriva da secoli, da quando i negri erano i nostri schiavi e gli indios gli schiavi dei negri nel Caribe e gli ebrei gli schiavi dei faraoni e i tedeschi gli schiavi dei polacchi o viceversa e gli arabi gli schiavi degli spagnoli a loro volta schiavi degli americani nell’Eldorado. Una confusione pazzesca, soprattutto perché a un certo punto del viaggio, spuntano fuori i caratteri a stampa, roba da lynotipisti, monotypisti, amanuensi, crittografi, grafologi e grafomani. Sì, le lettere dell’alfabeto, alfa, beta, vocali e consonanti, dieresi. (continua…)

Vedi alla voce politica

20 marzo 2010

Nicolò Machiavelli

Sono in pochi a saperlo. Ho scritto un libro che si intitola La politica ritrovata. L’ho scritto fra il dicembre e il marzo del 2004, quando qualche brivido correva nelle vene di mia moglie e di me. Bandiere arcobaleno, lutti, angeli custodi, un po’ di jazz. Il sottotitolo del libro dice: «Proposte per evitare la sconfitta totale a partire da un libro di Marco Revelli».

Nella prefazione scrivevo: «Per quanto mi riguarda, la politica l’avevo smarrita con il crollo del muro di Berlino. Meglio, con il Pci che, dopo quell’evento, decide di cambiare nome. Più esattamente: con le aspre polemiche e le lacerazioni che hanno seguito quel battesimo ripetuto. E neanche questo è esattamente vero. Sia il prima che il dopo sono diversi. Disorientamento anche prima, convinzioni e convivenze anche dopo. Ma in quel frangente ho preso posizione. Sul “balconcino congressuale”, rubrica dedicata da Cuore, settimanale satirico de l’Unità, a entusiasti, esclusi, reclusi, schivi, smarriti, ho scritto il 5 febbraio 1990: “È mai possibile che ci si scaldi tanto per fare quello che da molti anni avremmo voluto ma non avevamo mai avuto il coraggio di fare? Il comunismo è una condizione dell’anima. Il resto ha un altro nome”. Da allora mi sono chiuso in un mutismo che neanche l’etichetta addosso di giornalista del quotidiano fondato da Antonio Gramsci ha potuto scalfire. Da quel silenzio sono uscito da non molto, ma è solo leggendo il libro di Marco Revelli che ho sentito di dover dire, di nuovo, la mia. La propongo a chi ne fosse interessato». (continua…)