La copertina di "Apocalisse, il giorno dopo"
Il 24 e il 26 agosto scorsi, con i post Questo terremoto e Un articolo sul Journal del Pecci, ho avuto occasione di tornare sul tema trattato nel mio Apocalisse, il giorno dopo, pubblicato da Baskerville nel 2012 alla vigilia della catastrofe annunciata per il 12.12.12, in una rilettura “new age” di un’iscrizione Maya condita di calcoli astronomici sul possibile impatto di un corpo celeste con il pianeta Terra, ovvero sia con il tema al quale ho dedicato, nei ritagli di tempo concessi da un lavoro che se fatto con scrupolo occupa molte ore al giorno e molti giorni all’anno e molti anni in una vita, il tema della fine del mondo, a cui il Centro Pecci, dedicherà una mostra a partire dal 16 ottobre prossimo, quando verrà inaugurato, dopo molti anni di restauro, il museo d’arte contemporanea di Prato.
In preparazione di quell’evento, per dettagliarne i contorni e fornire le correlazioni, il Pecci, nella Sezione journal nel suo sito internet ha iniziato, a partire dal 16 marzo scorso, la pubblicazione di una serie di articoli, interventi, interviste dedicate appunto alle varie facce del Tema fine del mondo, ed è nell’ambito di queste che mi è stato chiesto di scrivere l’articolo citato, pubblicato il 25 agosto con il titolo La fine del mondo. Ancora. L’apocalisse: un’idea, come quella dell’amore, che pervade la cultura di tutti i tempi.
(continua…)