Wolfgang Amadeus Mozart

Ok, scrivo di mio padre

30 agosto 2016

Mio padre, Orazio Pugliese, dedica le prime copie del suo libro "Gentile editore..."

Non ho voluto finora occuparmi, qui nel blog, del libro scritto da mio padre Orazio, intitolato «Gentile editore…», che ricostruisce la storia della casa editrice Sansoni attraverso i carteggi con i loro autori e collaboratori, di Giovanni e Federico Gentile – il filosofo fascista e il figlio a cui egli consegnò la gestione di quell’azienda rilevata liquidando altri soci negli anni Trenta – e attraverso le memorie di chi in quella “fucina” di cultura lavorò fino agli anni Settanta quando la balena Rizzoli si mangiò il marchio fiorentino.

Non ho voluto farlo per una sorta di pudore, anzi, provando una specie di timore, quello di star facendo qualcosa che somiglia all’“interesse privato in atti d’ufficio”, al “conflitto d’interesse”, un abuso insomma del proprio ruolo di figlio, e di figlio per mestiere divulgatore, o un’intrusione familiare in un campo che non pertiene a me, è tutto di mio padre e dell’editore che ha pubblicato il suo ultimo sforzo intellettuale prima di cedere alla fatica e alla quiete della vecchiaia.

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L’8 marzo di Medea

9 marzo 2016

Federica di Martino nella "Medea" di Gabriele Lavia

Com’è in uso in Italia dal 1946 per iniziativa delle onorevoli comuniste Teresa Noce, Rita Montagnana e Teresa Mattei, l’8 marzo andrebbe onorato – e spesso l’ho fatto in passato – distribuendo la mimosa, fiorita proprio in questi giorni, alle donne cui questa data è dedicata.

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Lo Steinway e il Mac

6 marzo 2016

Maddalena Dalla Torre, appassionatissima amante della musica, mi ha portato alcuni giorni fa – lunedì 29 febbraio per l’esattezza – al teatro della Pergola a sentire un arzillissimo signore – si chiama Pier Narciso Masi e senz’altro il suo nome andrebbe preceduto dal titolo maestro – suonare, da solo o con Matteo Fossi, Mozart, Beethoven e Schumann, facendo scaturire note, accordi e quant’altro fa musica appunto da due Steinway, mitico pianoforte prodotto inizialmente in Germania e poi soprattutto a New York, dove ancora ne sfornano – come mirabilmente raccontò su “La Stampa” diversi anni fa, e mi riprometto di far saltare fuori dal mio archivio quell’articolo, non ricordo più se Gabriele Romagnoli o Andrea Di Robilant – a ritmi da catena di montaggio, il che mostra che anche la fabbrica del capitalismo ha i suoi lati positivi. Due Steinway datati 1890, proveniente da villa Schifanoia a Firenze, e 1923, di proprietà dell’Accademia Chigiana di Siena fino al 1988, restaurati dagli artigiani che lavorano per Gian Castone Checcacci, storico negozio di strumenti musicali presso il quale noleggiai molti anni fa un verticale probabilmente della Sony per vedere se, anche così, la felicità riusciva a spandersi per le stanze di casa.

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Le cose del silenzio

7 febbraio 2015

Mina

Ci sono cose in un silenzio – cantava Mina – che non aspettavo mai. Fu la prima canzone che Paolo Limiti scrisse per lei e si chiamava La voce del silenzio. Già, la voce del silenzio, come se questo, il silenzio, possa dire, il suo nulla esprima, il niente racchiuso in esso divenga qualcosa ed aspiri al tutto.

La canzone m’è venuta in mente leggendo questa mattina su Repubblica l’articolo di Francesco Erbani che recensisce e dà notizia della pubblicazione del volume di Bice Mortara Garavelli Silenzi d’autore, edito da Laterza, una “collezione privata” di autori che con l’assenza di suoni, con la mancanza di parole, con la voce strozzata in gola si sono cimentati; un’antologia, suppongo, inevitabilmente monca e parziale, incompleta, nella quale sono assenti gli assenti, e certi silenzi tacciono.

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Mozart e il fracasso

13 luglio 2012

Wolfgang Amadeus Mozart

Leggo su The Globalist, che a Courtrai, in Belgio, l’assessore Stefaan De Clerck, già ministro della giustizia, ha proposto e fatto approvare dal consiglio comunale, un provvedimento in virtù del quale dalla prossima settimana sugli alberi del più grande parco municipale verranno sistemati potenti altoparlanti dai quali verranno diffusi nelle ore notturne brani di Mozart, Beethoven, Schubert e altri componimenti di musica classica.

L’obiettivo, si legge, è quello di allontanare i giovani che solitamente si radunano in quell’area verde, finendo per fare schiamazzi che tengono svegli gli abitanti della zona fino alle luci del mattino. L’amministratore è persuaso che i fans della techno e del rock più scatenato, infastiditi dai rondò, dall’adagio con moto, dalle sinfonie e dai quartetti concertanti, si allontanino motu proprio un po’ come le zanzare fanno con la citronella, e questo riporti la quiete e il decoro senza che si debba ricorrere a pattugliamenti della polizia, ronde, gavettoni o risse.

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Oscurato dal genio

15 aprile 2011

Tom Hulce nei panni di Mozart nell'Amadeus di Milos Forman

Pochi sanno chi è Franz Xaver Süssmayr. Ed io stesso dimenticherò il suo nome pochi minuti dopo aver finito di scrivere queste righe. A differenza di Anton Diabelli, del quale ho scritto nell’agosto scorso in un post intitolato Di luce riflessa, che se non fosse stato per Beethoven e le sue omonime Variazioni sarebbe stato ricordato solo marginalmente dagli specialisti della materia, Franz Xaver Süssmayr, e con lui Joseph Eybler e Franz Freistädler, meriterebbe un posto tutto suo quale autore della maggior parte di quello splendido capolavoro che noi chiamiamo il Requiem o la Messa da requiem di Mozart.

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11 settembre: Recordare

11 settembre 2010

Andantino dal K. 299

25 agosto 2010

A torto di viltate…

27 luglio 2010

Il primo oboe di Mozart

21 maggio 2010

Mi batte poco il cuore per le cose religiose, ma laddove queste si incontrano con la musica, cambio opinione. E così ho voglia di invitare chi legge ad andare a sentire il Festival di Pentecoste, manifestazione giunta alla XXIV edizione, organizzata dagli amici della Musica di Tavarnelle Val di Pesa in alcune delle più belle pievi e monasteri del Chianti Fiorentino. L’inaugurazione è stata ieri nella Pieve Romanica di San Piero in Bosso a Tavarnelle Val di Pesa, ed io purtroppo proprio non ce l’ho fatta ad andarci, così mi sono perso nientepopodimenoche Andrea Lucchesini, il quale rendeva omaggio ai due grandi compositori romantici di cui quest’anno ricorre il bicentenario della nascita: Friedrich Chopin, con lo Scherzo op. 31 e la Sonata op. 58 e Robert Schumann con le Drei Romanzen op. 28 e il Carnaval op.9.

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Wolfy

28 febbraio 2010

L’unico massone che mi sentirei di frequentare si chiama Wolfgang Amadeus Mozart. E per altri motivi.